venerdì 17 luglio 2009

Rapporto Svimez: Mezzogiorno Cenerentola d'Europa - 700mila emigranti tra il 1997 e il 2008

Il Mezzogiorno italiano e' la Cenerentola d'Europa: il Rapporto Svimez 2009 confronta le "dinamiche economiche degli altri paesi europei". Secondo il Rapporto, "in dieci anni, dal 1995 al 2005, le regioni meridionali sono sprofondate nella classifica europea, situandosi in posizione comprese tra 165 e 200 su un totale di 208. Un processo in decisa controtendenza con le altre aree deboli Ue, che sono cresciute mediamente del 3% annuo dal 1999 al 2005, mentre il Sud si e' fermato a +0,3%".


MEZZOGIORNO, 700 MILA EMIGRANTI TRA IL 1997 E IL 2008 - "L'Italia continua a presentarsi come un Paese spaccato in due sul fronte migratorio: a un Centro-Nord che attira e smista flussi al suo interno, corrisponde un Sud che espelle giovani e manodopera senza rimpiazzarla con pensionati, stranieri o individui provenienti da altre regioni. I posti di lavoro del Mezzogiorno sono in numero assai inferiore a quello degli occupati. Ed e' la carenza di domanda di figure Professionali di livello medio-alto a costituire la principale spinta all'emigrazione".
E' quanto emerge dal Rapporto sull'economia del Mezzogiorno 2009 dello Svimez. Secondo i dati diffusi stamani "tra il 1997 e il 2008 circa 700mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno. Nel 2008 il Mezzogiorno ha perso oltre 122mila residenti a favore delle regioni del Centro-Nord a fronte di un rientro di circa 60 mila persone. Riguardo alla provenienza, oltre l'87% delle partenze ha origine in tre regioni: Campania, Puglia, Sicilia. L'emorragia piu' forte in Campania (-25 mila), a seguire Puglia e Sicilia rispettivamente con 12,2 mila e 11,6 mila unita' in meno".
Dal rapporto dello Svimez emerge inoltre che "la crisi ha colpito anche i pendolari meridionali. Se infatti il movimento Sud-Nord e' cresciuto nei primi sei mesi del 2008, con l'aggravarsi del quadro economico 20 mila persone sono rientrate al Sud, soprattutto donne. Rispetto ai primi anni 2000 sono cresciuti i giovani meridionali trasferiti al Centro-Nord dopo il diploma che si sono laureati li' e li' lavorano, mentre sono calati i laureati negli atenei meridionali in partenza dopo la laurea in cerca di lavoro. In vistosa crescita le partenze dei laureati 'eccellenti': nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti; tre anni piu' tardi la percentuale e' balzata a quasi il 38%".

CRESCITA DEL SUD DA 7 ANNI PIU' BASSA DI CENTRONORD - "Investimenti che rallentano, famiglie che non consumano": sono le due cause principali della crisi al Sud secondo il Rapporto Svimez.
Le famiglie "hanno ridotto al Sud la spesa dell'1,4% contro il calo dello 0,9% del Centro-Nord. Mentre gli investimenti sono scesi del 2,1% annuo dal 2001 al 2008, tre volte tanto rispetto al Centro-Nord (-0,6%), anche a seguito della riduzione o abolizione di alcune agevolazioni (credito d'imposta, legge 488)".
Il risultato e' "un Mezzogiorno in recessione, colpito particolarmente dalla crisi nel settore industriale, che da sette anni consecutivi cresce meno del Centro-Nord, cosa mai avvenuta dal dopoguerra a oggi. Un'area periferica da cui si continua a emigrare, dove crescono gli anziani ma non arrivano gli stranieri, dove esistono le realta' economiche eccellenti ma non si trasformano in sistema ne' si intercettano stabilmente investitori e turisti stranieri".
Nel 2008 il Sud e' calato dell'1,1%, "con una minima percentuale di differenza rispetto al Centro-Nord (-1%). Il Pil per abitante e' pari a 17.971 euro, il 59% del Centro-Nord (30.681 euro), con una riduzione del divario di oltre 2 punti percentuali dal 2000 che pero' e' dovuta solo alla riduzione relativa della popolazione. Un altro indicatore rende l'idea della situazione stagnante: nel 1951 nel Mezzogiorno veniva prodotto il 23,9% del Pil nazionale. Sessant'anni dopo, nel 2008, la quota e' rimasta sostanzialmente immutata (23,8%). Dal 1951 al 2008 il Sud e' cresciuto circa agli stessi ritmi del Centro-Nord, ma non e' riuscito e non riesce a recuperare il gap di sviluppo".
Secondo il Rapporto, "a livello regionale la Campania mostra una diminuzione del Pil particolarmente elevata (-2,8%), mentre le altre regioni meridionali presentano perdite piu' contenute. Meno colpita dalla crisi la Puglia (-0,2%)". Per quanto riguarda i settori, "l'agricoltura meridionale ha tenuto molto piu' di industria e servizi e ha invertito il trend negativo iniziato nel 2005. In particolare, molto positiva e' stata la performance della Basilicata, con una crescita del Pil nel 2008 rispetto al 2007 di ben il 24%. A fare le spese maggiori della crisi l'industria, con un calo del Pil nel 2008 del 3,8%, mentre le produzioni manifatturiere hanno segnato un calo di oltre il 6%. A tirare giu' l'industria meridionale soprattutto macchine e mezzi di trasporto (-10,5%), settore dei metalli e chimico-farmaceutico (-7,1%). In controtendenza invece il settore energetico. Perdita piu' contenuta nel settore dei servizi, dove, dopo quattro anni di forte crescita, nel 2008 il Pil e' sceso dello 0,3%, con un calo quasi del 3% nel comparto commercio.

LAUREATI VIA DAL SUD, IN TRE ANNI DAL 25% AL 38% - Impennata delle partenze dei migliori laureati del Sud: "nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti; tre anni piu' tardi la percentuale e' balzata a quasi il 38%", rileva Svimez nel Rapporto sul'Economia del Mezzogiorno 2009.
Rispetto ai primi anni 2000 sono "cresciuti i giovani meridionali trasferiti al Centro-Nord dopo il diploma che si sono laureati li' e li' lavorano, mentre sono calati i laureati negli atenei meridionali in partenza dopo la laurea in cerca di lavoro".
Nel 2008 sono stati 173.000 gli occupati residenti nel Mezzogiorno ma con un posto di lavoro al Centro-Nord o all'estero, 23 mila in piu' del 2007 (+15,3%). Sono i pendolari di lungo raggio, cittadini a termine che rientrano a casa nel week end o un paio di volte al mese". E a lasciare il Mezzogiorno sono giovani e con mansioni importanti: "L'80% ha meno di 45 anni e quasi il 50% svolge professioni di livello elevato".

Fonte www.clandestinoweb.com