martedì 5 settembre 2017

Modifiche a Ddl Xylella

Consiglio Puglia: in commissione modifiche a Ddl Xylella
Interventi anche su Consorzi, audizioni su Gal e virus Tristeza

(ANSA) - BARI, 04 SET - La Regione Puglia sta adeguando le disposizioni regionali per la gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa alle norme europee. A tal fine la commissione Agricoltura del Consiglio regionale pugliese ha approvato oggi a maggioranza il disegno di legge contenente l'interpretazione della legge regionale. Il ddl è stato approvato con il voto contrario del Movimento 5 stelle, mentre Forza Italia, Alternativa Popolare e Direzione Italia si sono astenute. Nel confermare la rimozione immediata della pianta risultata infetta e di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri, a prescindere dal loro stato di salute, con l'interpretazione si è allargato l'abbattimento a tutte le piante che presentano sintomi della possibile infezione o sospettate di essere infette. Quanto all'accesso al fondo di solidarietà nazionale la proposta prevede che si applichi anche alle aziende vivaistiche non agricole, che producono cioè in substrati diversi dal suolo agrario. In Commissione si è poi fatto il punto sul virus Tristeza che colpisce gli agrumi e secondo l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Leo Di Gioia, "la situazione è sotto controllo". Di Gioia è anche intervenuto sui Gruppi di azione locale spiegando che "la situazione si è sbloccata, tanto che entro il 31 dicembre di questo anno la partita sarà completata, compresi i bandi per le attività". La commissione, presieduta da Donato Pentassuglia (Pd), ha infine approvato a maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni, il disegno di legge che contiene le modifiche alla legge regionale in materia di Consorzi di bonifica commissariati, avendo riguardo delle segnalazioni evidenziate dal Ministero della Giustizia per gli aspetti della definizione dell'esposizione debitoria dei Consorzi di bonifica.

Leggi l'articolo: www.ansa.it

lunedì 20 marzo 2017

Glifosate: non cancerogeno nemmeno per Echa


Glifosate: non cancerogeno nemmeno per Echa: Le conclusioni dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche: il glifosate non va considerato cancerogeno, né mutageno, né tossico per la riproduzione, né genotossico

lunedì 6 marzo 2017

Xylella, nuovo allarme rosso: spuntano altri quattro focolai


Le ultime analisi sono pronte, la diagnosi non lascia alcun dubbio: ci sono altri quattro nuovi focolai di xylella fastidiosa, localizzati tra Brindisi, Francavilla, Oria e Manduria. Punti di batteriosi rinvenuti nella zona di contenimento ai primi di febbraio ma ufficializzati sul sito regionale “Emergenza xylella” solo nel primo pomeriggio di ieri, come mostra la mappa aggiornata con i triangolini rossi, segno inequivocabile della presenza della pericolosa malattia che ora fa tremare gli olivicoltori della Valle d’Itria e del nord della Puglia.
Quattro nuovi focolai che si aggiungono ai cinque rinvenuti il 13 gennaio scorso (ma ufficializzati il 23) nei territori di Taranto, Fragagnano, Ceglie Messapica, Grottaglie e San Vito dei Normanni. In tutto nove infezioni accertate tra gennaio e febbraio,vale a dire in appena un mese, una situazione allarmante perché significa che l’epidemia sta galoppando spedita e potrebbe presto attaccare la Piana degli ulivi nel Brindisino o le ampie distese di uliveti di Monopoli, finora risparmiati dal pericoloso batterio che risulta ancora catalogato nella lista della quarantena. «Purtroppo stiamo continuando a trovare altre piante infette - conferma il direttore del Dipartimento regionale all’Agricoltura, Gianluca Nardone -. Siamo partiti con 5 focolai rinvenuti a gennaio, poi abbiamo cominciato a fare le analisi nei cento metri e via via abbiamo scoperto nuove piante colpite da batteriosi. A Oria, per esempio, il nuovo focolaio è stato individuato nella zona più alta, cioè di contenimento, questo probabilmente perché, non essendo stati estirpati gli alberi malati contrassegnati al tempo della gestione commissariale del comandante Silletti, l’infezione è andata avanti. Se, invece, all’epoca le piante malate fossero state abbattute la xylella non si sarebbe propagata in maniera così vasta». Ma tant’è e ora bisogna fare i conti con i nuovi punti di infezione e procedere subito con gli abbattimenti per impedire che l’area sotto scacco del batterio si allarghi a vista d’occhio.
Il Dipartimento regionale all’Agricoltura, di concerto con l’Osservatorio fitosanitario e l’Arif, continua con l’attività di monitoraggio e analisi. Nelle zone dei nuovi focolai, oltre ad abbattere le piante infette, si procederà a campionare il raggio dei cento metri attorno alla pianta infetta, fino a quando le analisi non daranno esito negativo. «Procediamo analizzando ettaro per ettaro - aggiunge Nardone - e ogni qualvolta viene individuata una pianta infetta in un ettaro allora la stessa viene identificata come nuovo focolaio».
 
Il direttore Nardone conferma anche il rinvenimento attorno ai focolai di diverse piante infette, sicuramente più di dieci. Stando ai dati dell’ultimo monitoraggio, aggiornato al 17 febbraio, che ha concluso la fascia dei 30 chilometri di contenimento, risulta che sono stati monitorati complessivamente 156mila ettari di terreno. Sono, invece, 147mila i campioni prelevati, dei quali 11mila sono stati sottoposti a verifica per avere la conferma della presenza della malattia, il cui esito è stato, appunto, quello del rinvenimento dei nuovi 4 focolai sempre tra le province di Brindisi e di Taranto. Il timore è che andando avanti con il monitoraggio vengano fuori altri punti di infezione, proprio a pochi giorni dal negoziato - in programma i prossimi giorni - tra il presidente della Regione Michele Emiliano e il commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis per la deroga al divieto di reimpianto.
E mentre si cerca di arginare la malattia la polemica politica si infiamma. «È davvero sconcertante l’indifferenza del Governo nazionale e della Regione Puglia rispetto alla catastrofe che sta distruggendo passo dopo passo tutta l’olivicoltura pugliese - sottolinea l’onorevole Rocco Palese, vicepresidente della Commissione Bilancio -. La xylella continua a risalire verso nord, in quattro anni dal Capo di Leuca e arrivata a superare Brindisi e ora pare stia arrivando anche al Nord della Puglia. Intanto l’Ue ci sollecita misure che nessuno adotta, le coltivazioni e le aziende muoiono e falliscono, l’indotto langue, gli olivicoltori e tutti gli addetti del settore sono privi di qualunque indennizzo e sostegno al reddito tanto che, nella zona colpita, il reddito pro capite nell’ultimo anno è crollato. Il Governo ad ogni interrogazione che rivolgiamo risponde sventolando un fantomatico Piano olivicolo; la Regione Puglia a sua volta sbandiera il Psr 2014-2020 partito con anni di ritardo e che quindi avrebbe ben potuto prevedere fondi dedicati alla xylella e agli indennizzi ma non è così. In più si aggiungono le solite opacità sulla scarsa chiarezza e sull’eccessiva burocrazia in merito ai bandi. Qualcuno ha deciso a tavolino l’omicidio (premeditato) dell’olivicoltura salentina e pugliese, a beneficio evidentemente di altri territori».
Maria Claudia Minerva, Sabato 4 Marzo 2017 - www.quotidianodipuglia.it

martedì 23 agosto 2016

Glifosato, scattano alcune restrizioni in Italia

Il diserbante non potrà essere usato subito prima del raccolto. Vietato anche nelle aree urbane come i parchi e i giardinetti per bambini. Coldiretti scettica: "Occorre controllare anche l'import. Un pacco di pasta su cinque è fatto con grano estero trattato con l'erbicida"

ROMA - Entrano in vigore in Italia alcuni limiti per l'uso del glifosato. L'erbicida più usato al mondo è stato giudicato nel marzo 2015 dalla Iarc (l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) probabilmente cancerogeno per l'uomo. Anche se valutazioni successive (in particolare quella dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare a ottobre dell'anno scorso) hanno smentito questo pericolo, l'allarme è scattato, insieme alla richiesta di molti gruppi di cittadini di abolire del tutto l'uso del pesticida. Una petizione online europea in particolare ha superato i due milioni di firme.

Un decreto del ministero della Salute in vigore da oggi vieta l'uso del glifosato nella fase di pre-raccolta in agricoltura. A volte infatti il diserbante viene spruzzato a pochi giorni dalla mietitura per eliminare le erbacce che ostacolerebbero l'operazione. Bandite anche alcune sostanze chimiche che venivano usate in combinazione con il diserbante per potenziarne l'efficacia (in particolare le Poe-tallowamine). Il prodotto brevettato dalla Monsanto nel 1974 (ma nel frattempo l'esclusiva industriale dell'azienda americana è scaduta) non potrà più essere usato nemmeno nelle aree urbane come i giardinetti o i bordi di strade e ferrovie. Il decreto in particolare ne vieta l'uso in zone "frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie".

Dei limiti all'uso del glifosato riguardano anche il resto dell'Europa. Il dibattito scientifico sulla pericolosità di questa sostanza è coinciso infatti con la scadenza dell'autorizzazione alla sua vendita nel territorio Ue, avvenuta lo scorso 30 giugno. La Commissione ha discusso per mesi sull'opportunità di prolungarne la licenza. Solo a fine giugno ha stabilito dei limiti all'uso del pesticida (come appunto "l'esame minuzioso dell'uso" in fase di pre-raccolta o in combinazione con le Poe-tallowamine) e ha fissato al 31 dicembre 2017 un nuovo termine alla vendita in Europa. Contro la decisione europea - perché favorevoli al bando totale del glifosato - votarono allora Francia e Malta, mentre la Germania decise di astenersi. Malta nel frattempo è stato il primo paese a decidere il divieto completo del pesticida.

Entro la fine dell'anno prossimo dovrebbe essere pronto un nuovo parere scientifico, che si spera questa volta definitivo. A pronunciarsi analizzando tutti i dati sulla sicurezza per la salute umana raccolti finora dovrà essere l'Agenzia chimica europea sui rischi per la salute.

La decisione del nostro Ministero della Salute lascia Coldiretti soddisfatta a metà. "Con questa scelta - ha dichiarato il presidente Roberto Moncalvo - l'Italia si conferma all'avanguardia in Europa e nel mondo nelle politiche rivolte alla sicurezza alimentare ed ambientale ma non saremo all'altezza nella difesa dei cittadini se non verranno bloccate le importazioni dai Paesi che continuano ad utilizzare il glifosato in pre-raccolta". Moncalvo chiede ora al governo di regolamentare l'ingresso in Italia di "prodotti stranieri trattati con modalità analoghe, come il grano utilizzato per la pasta proveniente da Usa e Canada, dove viene fatto un uso intensivo dell'erbicida
per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato". Il risultato, denuncia ancora Coldiretti, è che "quasi un pacco di pasta su cinque italiano è fatto con grano trattato con glifosato nonostante il divieto imposto in Italia".

Repubblica, 22 agosto 2016

giovedì 7 luglio 2016

Al Nord, istituti tecnici al top. Il Sud, sempre male, e i prof aiutano i ragazzi a fare i test

Test Invalsi

L'Italia passa da due a tre velocità sul fronte delle rilevazioni degli apprendimenti in italiano e matematica. Il Nord Est e Nord Ovest si confermano le realtà migliori, con punte di eccellenza in Lombardia e Veneto; e finalmente si sdoganano gli istituti tecnici e professionali, che snocciolano performance di primo piano, «ottenendo risultati migliori dei liceali del Centro».

Al Centro buoni risultati nel Lazio e nelle Marche 
Il Centro si conferma nella media nazionale, con buoni risultati nel Lazio e soprattutto nelle Marche. Il Sud resta distanziato, e qui emerge un preoccupante fenomeno di “alterazione” delle prove, con i docenti che hanno aiutato i ragazzi a svolgere i test. La fotografia delle prove 2016 scattata dall'Invalsi evidenzia un Paese in chiaro scuro: rispetto allo scorso anno la partecipazione alle prove sfiora il 100 per cento, a differenza dello scorso anno quando i boicottaggi furono maggiori per via anche delle polemiche nei confronti della Buona Scuola in discussione in Parlamento.

Il Sud resta indietro 
Il Sud resta invece indietro, con Campania, Calabria, Sicilia, e soprattutto Sardegna, al di sotto di diversi punti dalla media nazionale. Al Sud resta forte il fenomeno del cheating: cioè l'aiutino degli insegnanti nel rispondere ai test. Un comportamento che si spiega con il fatto che dallo scorso anno i risultati delle prove Invalsi pesa nella compilazione del Rav, il Rapporto di autovalutazione di ciascuna scuola. Un comportamento, però, fortemente stigmatizzato dal Miur: non è pensabile che in Calabria, per esempio, si insegni a barare già alla scuola primaria.

Claudio Tucci

www.ilsole24ore.com | 07 luglio 2016

domenica 12 giugno 2016

Consiglio dei ministri impugna la legge varata per Xylella ma pensata per Tap


Rassegna stampa "Emergenza Xylella"

Governo Renzi contro Regione Puglia: Consiglio dei ministri impugna la legge varata per Xylella ma pensata per Tap

Fonte: www.ilfattoquotidiano.it 10/06/2016