giovedì 7 luglio 2016

Al Nord, istituti tecnici al top. Il Sud, sempre male, e i prof aiutano i ragazzi a fare i test

Test Invalsi

L'Italia passa da due a tre velocità sul fronte delle rilevazioni degli apprendimenti in italiano e matematica. Il Nord Est e Nord Ovest si confermano le realtà migliori, con punte di eccellenza in Lombardia e Veneto; e finalmente si sdoganano gli istituti tecnici e professionali, che snocciolano performance di primo piano, «ottenendo risultati migliori dei liceali del Centro».

Al Centro buoni risultati nel Lazio e nelle Marche 
Il Centro si conferma nella media nazionale, con buoni risultati nel Lazio e soprattutto nelle Marche. Il Sud resta distanziato, e qui emerge un preoccupante fenomeno di “alterazione” delle prove, con i docenti che hanno aiutato i ragazzi a svolgere i test. La fotografia delle prove 2016 scattata dall'Invalsi evidenzia un Paese in chiaro scuro: rispetto allo scorso anno la partecipazione alle prove sfiora il 100 per cento, a differenza dello scorso anno quando i boicottaggi furono maggiori per via anche delle polemiche nei confronti della Buona Scuola in discussione in Parlamento.

Il Sud resta indietro 
Il Sud resta invece indietro, con Campania, Calabria, Sicilia, e soprattutto Sardegna, al di sotto di diversi punti dalla media nazionale. Al Sud resta forte il fenomeno del cheating: cioè l'aiutino degli insegnanti nel rispondere ai test. Un comportamento che si spiega con il fatto che dallo scorso anno i risultati delle prove Invalsi pesa nella compilazione del Rav, il Rapporto di autovalutazione di ciascuna scuola. Un comportamento, però, fortemente stigmatizzato dal Miur: non è pensabile che in Calabria, per esempio, si insegni a barare già alla scuola primaria.

Claudio Tucci

www.ilsole24ore.com | 07 luglio 2016

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