Nel 2010 il tasso di occupazione giovanile è di "appena" il 31,7%
Il 25 per cento dei cittadini dell'Italia meridionale non lavora o ha smesso di cercare un'occupazione e il tasso di disoccupazione stabile al Sud è del 13,4%, in aumento di quasi un punto e mezzo rispetto a due anni fa. È il quadro, a tratti drammatico, che emerge dal Rapporto Svimez 2011 che traccia una sorta di deserto occupazionale nelle regioni del Mezzogiorno d'Italia con tassi di senzalavoro doppi rispetto alle aree del centro nord.
Nel 2010 - si legge nello studio Svimez - il tasso di disoccupazione nel Sud «accertato» è stato del 13,4% (contro il 12% del 2008), più del doppio del Centro-Nord (6,4%, ma nel 2008 era il 4,5%). Se consideriamo tra i non occupati anche i lavoratori che usufruiscono della Cig e che cercano lavoro non attivamente (gli scoraggiati), il tasso di disoccupazione corretto salirebbe al 14,8%, a livello nazionale, dall'11,6% del 2008, con punte del 25,3% nel Mezzogiorno (quasi 12 punti in più del tasso ufficiale) e del 10,1% nel Centro-Nord.
Ancor più grave l'emergenza giovani. Due giovani su tre nel Sud Italia sono a spasso: in quest'area del Paese, infatti, il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) è giunto nel 2010 ad appena il 31,7% (il dato medio del 2009 era del 33,3%; per le donne nel 2010 non raggiunge che il 23,3%), segnando un divario di 25 punti con il Nord del Paese (56,5%). «La questione generazionale - sottolinea la Svimez- diventa quindi emergenza e allarme sociale nel Mezzogiorno». Significativo l'aumento degli inattivi (le persone che non lavorano e non cercano attivamente un lavoro): tra il 2003 e il 2010 al Sud gli inattivi, sono aumentati di oltre 750mila unità.
Fonte: http://www.vita.it/
lunedì 1 agosto 2011
Rapporto Svimez. Al sud 2 giovani su 3 senza lavoro
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"...a qualche cosa devi pur rinunciare
RispondiEliminain cambio di tutta la libertà
che ti abbiamo fatto avere
perciò adesso non recriminare
mettiti in fila e torna a lavorare
e se proprio non trovi niente da fare,
non fare la vittima se ti devi sacrificare,
perché in nome del progresso della nazione,
in fondo in fondo puoi sempre emigrare!"
Edoardo Bennato, In fila per tre (1974)